Ferrante
(1507 - 1557)

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DUCA DI ARIANO, PRINCIPE DI MOLFETTA,
SIGNORE DI GUASTALLA



FERRANTE
duca di Ariano, principe di Molfetta
signore di Guastalla
(1507 - 1557)
(Collezione di Ambras)

La carriera militare

Fu Ferdinando, chiamato poi alla spagnola "don Ferrante" (appellativo col quale passò poi alla storia) a portare nell'orbita gonzaghesca il terzo ducato che componeva il Mantovano. Nato il 28 gennaio 1507, Ferrante era il terzogenito di Francesco II e di Isabella d'Este. Per lui il futuro, secondo consuetudine, era quello della carriera militare, e per prendere maggiore confidenza con l'arte di Marte venne inviato alla corte di Spagna, entrando, seppur giovanissimo (era sedicenne), al servizio di Carlo V. E al grande imperatore Ferrante rimase fedele per tutta la vita.

Numerosissime e felici le sue imprese militari. Tornato dalla Spagna nel 1526 a capo di cento uomini d'armi, partecipò nel maggio 1527 al sacco di Roma al comando di un contingente dell'esercito imperiale. Fu in quella circostanza che venne nominato sostituto del conestabile Carlo di Borbone, ferito a morte durante l'assalto alla città. Si prodigò inoltre per salvare la madre Isabella d'Este che in quei giorni era a Roma, coadiuvato in questo dagli altri Gonzaga presenti nell'esercito imperiale: Alessandro di Novellara e Luigi detto Rodomonte. Partecipò successivamente alla difesa di Napoli dall'assedio del Lautrec e comandò l'esercito imperiale in Toscana ottenendo la resa di Firenze. Per questo fu nominato da Clemente VII governatore di Benevento.

Al séguito di Carlo V combatté contro i turchi a capo di 3.000 cavalieri.

Titoli e terre acquisite

Per le sue gesta ricevette dall'imperatore il titolo di duca d'Ariano e le corrispondenti terre di Ariano Irpino. L'anno successivo fu creato cavaliere dell'ordine del Toson d'oro, primo tra tutti i Gonzaga.


ISABELLA DI CAPUA
moglie di Ferrante, duca di Ariano
(m. 1559)
(Collezione di Ambras)
Si sposò nel 1534 con Isabella di Capua, figlia di Andrea, duca di Termoli, ricevendo in dote il principato di Molfetta e numerose signorie tra Puglia e Molise.

Assurto al grandato di Spagna e diventato capitano generale, Ferrante nel 1535 venne nominato da Carlo V anche viceré di Sicilia, altissima carica che tenne per undici anni consecutivi. Nello stesso anno partecipò alla spedizione di Algeri, dove si distinse per i fatti della Goletta e di Tunisi. In Algeri ritornò nel 1538, dopo altre vicende e una spedizione navale contro i Turchi. Ferrante fu tutore del duca minorenne Francesco III, abilissimo nell'organizzare lo Stato e capace nei consigli alla duchessa vedova insieme al cardinale Ercole, contutore.

Il 3 ottobre 1539 acquistò da Ludovica Torelli, ultima di quella famiglia, la contea di Guastalla per 22.280 scudi e l'imperatore immediatamente decretò lo scorporo di quel feudo dallo "Stato di Milano". Ebbe così origine la linea dei Gonzaga di Guastalla, che fu l'ultima (ad eccezion fatta per quella di Vescovato, tuttora esistente) a spegnersi, alla metà del Settecento.

Alla morte del marchese di Vasto gli fu affidato il governo del ducato di Milano, che assunse solo nel 1546 in quanto impegnato nelle Fiandre. Nel 1547 venne ucciso Pier Luigi Farnese e Ferrante fu ingiustamente accusato di aver preso parte all'accaduto: una commissione nulla trovò a sua colpa e il 10 giugno 1555 l'imperatore con suo autografo ne sancì l'innocenza.

La morte

Ferrante rimase profondamente amareggiato dall'accaduto. Aveva rinunciato al governo di Milano nel 1554 e, dopo la sentenza imperiale, decise di ritirarsi a vita privata. Accettò comunque di servire Filippo II, dopo l'abdicazione di Carlo V. Nell'agosto del 1557 partecipò alla battaglia di San Quintino e morì poco dopo, il 15 novembre, a Bruxelles, vittima delle fatiche della guerra e dei postumi di una caduta da cavallo. Il suo corpo, fu trasportato a Mantova e ora riposa nella sagrestia della cattedrale. Ferrante ebbe numerosi figli legittimi e una figlia naturale. Il primogenito Cesare, marito di Camilla Borromeo, sorella di San Carlo, fu il capostipite della linea genealogica di Guastalla; due, Francesco e Gianvincenzo, divennero cardinali.

(p.be.)

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